SOCIOLOGIA - SOCIOLOGY

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In particolare la storia della ricezione dell’Humanae vitae, a partire dalle prime reazioni e prese di posizione delle 38 conferenze episcopali mondiali e dal deciso sostegno di Giovanni Paolo II fino alla constatazione del “sentimento di insoddisfazione” che la pubblicazione del testo aveva suscitato nel teologo Ratzinger confermata nella totale riservatezza circa la dottrina normativa dell’enciclica emersa nel corso del suo mandato alla guida della Congregazione per la Dottrina della fede. Riscoperta di un messaggio dedicato ad una lettura dell’enciclica con il sentire di oggi. 118); le relazioni finali dei Sinodi dei vescovi del 2014 e 2015; e infine l’invito di papa Francesco - contenuto nell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia (2016) - a riscoprire il messaggio dell’enciclica, che sottolinea il bisogno di rispettare la dignità della persona nella valutazione morale dei metodi di regolazione della natalità. Si può affermare che questo anniversario, come già accaduto con i lavori dei due Sinodi sulla famiglia e soprattutto con la pubblicazione dell’esortazione apostolica post sinodale, rappresenti davvero la «fine di un conflitto»? Una sintonia ideale con la Amoris laetitia di Papa Bergoglio che per Lintner costituisce un autentico «punto di non ritorno» ed è proprio alla luce dell’esortazione apostolica post sinodale che suggerisce una rilettura dell’enciclica Humanae vitae: l’unica via percorribile per comprenderne il messaggio originario.

La lettura, quasi didascalica, che segue del testo dell’enciclica contribuisce ad illustrarne i concetti salienti: la totalità dell’amore umano, la paternità responsabile, il rispetto della regolazione della natalità eticamente ordinata. Viene anche evidenziata la delusione di numerosi partecipanti al Concilio quando nel testo dell’enciclica le nove citazioni dalla Gaudium et spes (il documento più citato) venivano inserite nel contesto di una tradizione ininterrotta sul matrimonio e la famiglia controllodellenascite.com/yasmin/ e non piuttosto come una ben più sostanziale evoluzione dell’insegnamento della Chiesa. Serrata l’analisi delle motivazioni a sostegno del rifiuto di ogni forma di controllo delle nascite addotte da Giovanni Paolo II fino al suo discorso ai partecipanti al Congresso internazionale di teologia morale del 1988 (dove il cardinale Caffarra espresse l’opinione secondo cui «l’intenzionalità che sottende la contraccezione artificiale sarebbe paragonabile all’atteggiamento di un assassino»). Il controllo delle nascite sarà sempre al centro delle sue lotte per l'emancipazione delle donne messicane, e in particolare per contrastare l'alta mortalità infantile nelle famiglie di contadini maya che non avevano i mezzi per accudire una prole numerosa. Ha rifiutato di piegarsi alla moda del controllo delle nascite ed esibisce con orgoglio i suoi sei figli, che ha concepito non solo per risarcirsi della condizione di figlio unico, ma perché vuole che in casa sua ci siano molte sfumature di successo.

Nonostante tutto, sottolinea come non si possa dimenticare che il Concilio aveva tenuta aperta la questione cruciale della valutazione etica dei nuovi metodi per la regolazione delle nascite optando per una sospensione decisionale. Il ministro del commercio estero Ossola era preoccupato per le frodi valutarie e le esportazioni illegali di denaro dall’Italia, ci si aspettava la destituzione di Marcinkus da parte di Luciani, che conosceva i rapporti della Banca d’Italia su Sindona e sulle banche vaticane; Benelli era al corrente di tante cose sul Banco Ambrosiano e IOR e teneva informato il papa, tuttavia anche Gelli era informato sulle mosse della Banca d’Italia contro di lui. Degna d’interesse, e per certi versi forse meno conosciuta, la «breve storia della ricezione di Humanae vitae»: è innegabile, come a fronte dei lodevoli tentativi di alcuni teologi e cardinali - Marie Rosaire Gagnebet, Perice Felici, Edouard Hamel - di preparare il terreno ad una ricezione positiva, il polverone di critiche che si era sollevato (in particolare per la condanna dei metodi contraccettivi non naturali) impedì una lettura consapevole delle dichiarazioni delle diverse conferenze episcopali. Il fatto che noi ancora ricordiamo Marie Stopes è un risultato in sé.

Il lavoro di assimilazione del solenne messaggio coinvolse voci successive: anzitutto, la lettura personalistica di Giovanni Paolo II, che aveva esercitato un ruolo molto attivo, da teologo e cardinale (anche attraverso il Memorandum di Cracovia, fatto pervenire a Paolo VI nel 1968), e che, pur sostenendo fermamente l’enciclica, cercò di integrarne i fondamenti biblico-antropologici; i prudenti riferimenti di Benedetto XVI a un testo autorevole e assieme «difficile» (p. La lega ha guadagnato voti solo quando ha fatto dell’antistatalismo e quando parla di rivolta fiscale e di federalismo; purtroppo in politica sono premiati i cinici e i furbi ed emarginati gli idealisti indipendenti, ai vertici sono i servi del principe e in genere l’informazione impedisce un vero confronto critico e nasconde le notizie. Già autore di La riscoperta dell’eros (Edb 2015) dove esaminava il tema della sessualità e delle relazioni umane nella Chiesa, il teologo sudtirolese, religioso dell’Ordine dei Servi di Maria, docente a Bressanone e a Innsbruck, cui molti riconoscono la capacità di ascolto dei vissuti delle persone, è noto per una teologia tutt’altro che astratta e formulata a tavolino: da una parte l’indicazione chiara di una via da percorrere, ma nel contempo la ferma determinazione di andare alla scoperta di quello che considera il (tanto) bene esistente nel riconoscimento dell’impegno di ciascuno.

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